giovedì 11 giugno 2015

GNOCCHETTI SARDI


GNOCCHETTI SARDI

Adoro la farina...amo impastare...non mi stanca mai la sensazione meravigliosa dell'impasto che rotola fra le mani...il modo in cui risponde alle sollecitazioni...è una poesia!
E' per questo motivo che impasto spesso, pane per lo più e pasta fresca.
La pasta poi, da quando ho fatto il corso di Tecnico Pastaio alla scuola A Tavola con lo Chef con il Maestro Mauro Secondi, è diventata una presenza fissa nelle mie produzioni.

INGREDIENTI:
per 4 persone
400 g di semola di grano duro biologica Selezione Casillo
200 g di acqua

PROCEDIMENTO:
Faccio la fontana con la semola, verso al centro l'acqua e inizio a prendere la semola con una forchetta in modo da creare una pastella sempre più densa. Quando la pastella diventa un vero e proprio impasto perché ho raccolto la maggior parte della semola inizio a lavorare con il tarocco.
Con il tarocco pulisco la tavola su cui ho impastato, raccolgo la poca semola rimasta sulla tavola e riunisco l'impasto che, a questo punto, sarà abbastanza asciutto da cominciare ad essere impastato con le mani.
La fase di impasto con le mani dura 5-10 minuti, dipende da quanto sono calde le mani, fino ad ottenere una palla dalla superficie liscia e che, tagliata a metà, abbia una trama omogenea.
La pasta riposa avvolta in pellicola per una mezz'oretta.
Per confezionare gli gnocchetti faccio un serpentello, lo taglio a pezzetti lunghi poco più di 1 cm, con l'aiuto di uno steccone da spiedini li faccio rotolare sul rigagnocchi facendo una leggera pressione.
Prima di passarli sul rigagnocchi si potrebbero affusolare le estremità di ogni pezzetto...si potrebbero!...
Metto ad asciugare gli gnocchetti su una tavola o un vassoio spolverati con farina di riso o semola di grano duro. Prima di cuocerli li setaccio per eliminare l'eccesso di farina.


martedì 9 giugno 2015

CARBONARA DI MARE

carbonara di mare ricetta

CARBONARA DI MARE 

Questo è uno di quei piatti sui quali ero scettica...finché non l'ho provato...e mi sono dovuta ricredere!
Tanti anni fà a Ponza a 'Orestorante avevo assaggiato la matriciana di mare che era tra l'altro un Piatto del buon ricordo, nel senso che ti portavi a casa il piatto in cui te lo avevano servito...tra l'altro bellissimo.
Mi piacque molto tant'è che sono passati più di dieci anni e ancora me lo ricordo!
Ciò nonostante non avevo molto fiducia della carbonara, soprattutto delle versioni con salmone.
Questa è la mia versione!
Grazie come sempre al mio fornitore di pesce del mercato di piazza San Cosimato, Ugo Pantano.

INGREDIENTI:
320 g di vermicelli
300 g di tonno fesco tagliato in un'unica fetta spessa
3 uova intere medie
1/4 di cipolla rossa di Tropea
vino bianco
aceto balsamico
olio extravergine di oliva
pecorino romano

PROCEDIMENTO:
Per prima cosa la pentola con l'acqua per la pasta sul fuoco...come dice il mio maestro Chef Dalicandro.
Taglio la cipolla sottile sottile e la faccio stufare con olio extravergine di oliva, poi sfumo con aceto balsamico, uno o due cucchiai in base a quanto è "vero" l'aceto balsamico, se è troppo acido ne metto meno.
Aggiungo il tonno tagliato a tocchetti e cuocio giusto 2 minuti, sfumo con poco vino bianco.
Tolgo il tonno e lo tengo da parte.
Cuocio la pasta nell'acqua in ebollizione, scolo molto al dente e finisco la cottura nella padella in cui ho cotto il tonno.
Mentre la pasta cuoce sbatto 3 uova intere con 4 cucchiai di pecorino romano e una generosa quantità di pepe nero Sarawak macinato fresco.
Aggiungo il tonno già cotto solo alla fine, lascio riposare un paio di minuti la pasta nella padella.
Verso le uova e amalgamo.
Servo con una spolverata di pecorino e una macinata di pepe.

Il pecorino romano lo compero all'Antica Caciara di Roberto Polica.
Il pepe Sarawak all'Emporio delle Spezie.
Ho scelto di mettere le uova intere per avere una versione più "leggera".





venerdì 5 giugno 2015

TORTA DI MAIS


TORTA DI MAIS

Qualche sera fà ho preparato la torta di mais per l'incontro del mio club letterario.
In genere ciascuno di noi porta qualche leccornia, da mangiare prima di iniziare la discussione sul libro appena letto.
Quasi sempre in queste occasioni finiamo per mangiare e bere parecchio e molto bene...nel gruppo abbiamo cuochi, fornai, golosi, vegetariani, biologi, mangiatori professionisti...tutti buongustai!
Il libro questa volta era "Madame Bovary" di Gustave Flaubert...
Non so se sia stato il libro ad ispirarmi ma avevo voglia di preparare qualcosa di semplice, quasi di gusto contadino, con una farina che evoca immediatamente la tradizione rurale.
Sarà che dalle mie parti di Maremma i "pulennai" erano proprio i contadini che si dice abbiano inventato la polenta, insomma questa era la torta giusta.
Per la ricetta mi sono ispirata al Quatre quarts a montata doppia.

INGREDIENTI:
200 g di uova (più o meno 4 medie)
200 g di zucchero
200 g di burro
140 g di farina di mais fumetto
60 g di farina di grano tenero 00 debole
16 g di lievito chimico
un pizzico di sale
125 g di yogurt bianco intero

PROCEDIMENTO:
Divido i tuorli dagli albumi e monto questi ultimi con metà dello zucchero fino a neve ferma e li trasferisco in una ciotola. Poi monto i tuorli con lo zucchero rimanente fino a che diventano chiari e spumosi.
Nel frattempo fondo al microonde o a bagnomaria il burro e lo lascio a temperatura ambiente.
Ai tuorli montati aggiungo lo yogurt e poi le farine setacciate con il lievito, delicatamente.
Poi aggiungo il burro ormai freddo e da ultimi gli albumi montati a neve sempre con movimenti delicati ma decisi dal basso verso l'alto, con l'aiuto di una leccapentole o marisa.
Trasferisco in una teglia ad anello da 22 cm di diametro con il fondo foderato di carta forno.
Cuocio in forno caldo a 160°C ventilato per 45 minuti.
Lascio freddare il dolce su una griglietta e poi lo spolverizzo con zucchero a velo....o anche no...magari la prossima volta lo apro e lo farcisco con marmellata fatta in casa!!!

La prossima volta vorrei anche provare a sostituire la farina di grano con la fecola di patate per una versione "senza glutine" per la mia amica Alessandra.